Tante cose sono state scritte sulla nutrizione, qui vorrei parlarvi dell'atto del nutrirsi come un atto sacro.
La nutrizione è un argomento estremamente attuale. Esistono
canali televisivi dedicati alla cucina, un'enormità di libri pubblicati su
questo argomento, innumerevoli correnti di pensiero, diete dei più svariati tipi, tradizioni
antiche e diverse per ogni paese. Il rapporto con il cibo è centrale nella vita
dell'uomo e nel suo immaginario e nella cultura.
Un aspetto che tengo a sottolineare come fondamentale in
questo ambito, anche se mi sembra sia sottovalutato, è la dimensione sacra del
pasto.
Nel mangiare l'uomo introduce in sé la materia, la natura, il frutto della
terra. L'atto del mangiare è in realtà comunione
con la natura e con il cosmo, con ciò che è fuori di noi. Il cordone ombelicale
che ci collega a nostra madre alla nascita è reciso ma, in realtà, mangiando,
siamo sempre dipendenti dalla terra, l'acqua, l'aria, il sole, che ci nutrono.
Mangiando entriamo per forza in relazione stretta con
l'universo, il mondo entra in noi, ci passa attraverso, ci plasma, ci informa,
ci dà sostanza. Il cibo non è solo materia è anche e soprattutto, energia,
informazione. Questa informazione o energia che estraiamo dal cibo non
dipende solo dalla sua qualità, vitalità, grado di purezza, ma anche dal nostro
stato interiore mentre mangiamo.
Nella relazione con il cibo hanno certamente importanza la soddisfazione dei nostri bisogni, quanto ci piace, a cosa ci fa bene, di
cosa diventa il sostituto... ma anche quanta dignità gli diamo, quanto lo rispettiamo, come lo consideriamo. Il cibo può rappresentare
qualcosa di cui disponiamo, che consumiamo ma anche un essere vivente che si sacrifica
per noi, che ci dà la vita, che ci comunica l'energia del cosmo.
Quindi il modo in cui
mangiamo ha molta importanza, non solo cosa mangiamo. Se mangiamo
in modo vorace, pensando solo a
colmare la nostra fame o distratti, arrabbiati, tesi, di corsa, eccitati, ecc.
non potremo entrare davvero in rapporto con il cibo. Se ci fermiamo un
attimo per essere consapevoli, possiamo entrare in comunione con il cibo,
assaporarlo, apprezzarlo e nutrirci anche di un senso di gratitudine e di
meraviglia. Il cibo allora si aprirà a noi e ci offrirà altre energie e
ispirazioni.
Avrete notato che se mangiamo con una tavola bene
apparecchiata, in un posto pulito e luminoso, senza rumori fastidiosi, in buona
compagnia, tutto questo ci dà un'esperienza molto più positiva e dilatata di
quel pasto. Al contrario, se prendiamo il pasto di corsa, in piedi, nel rumore si vuole solo scappar
via e si mangia male e senza davvero assaporare l'esperienza.
Nella nostra tradizione cattolica si usava dire una
preghiera di ringraziamento prima del pasto, ma spesso lo si faceva in modo
meccanico e senza convinzione. In realtà, se prima di accostarci al cibo
entriamo in uno stato di consapevolezza e di gratitudine, questo non può che metterci
in uno stato di maggiore relazione e apertura al nutrimento.
Trovo che proprio questa dimensione interiore, spirituale possa aiutarci a trovare il giusto rapporto con l'atto del mangiare e a estrarre dal nutrimento
molte più energie di quanto non facciamo mangiandolo in modo inconsapevole,
dandolo per scontato. Migliorare il rapporto con il cibo partendo dalla
consapevolezza, dal rispetto, dalla gratitudine può aiutarci a trovare il giusto equilibrio nel mangiare e anche a ritrovare un migliore rapporto con la natura.
Due maestri spirituali hanno parlato in modo approfondito dell'importanza della dimensione sacra del mangiare. Ne cito alcuni estratti:
"È importantissimo imparare a mangiare nel silenzio,
concentrandosi sul cibo, perché durante i pasti il cibo ci parla. Gli alimenti
sono luce condensata, suoni condensati. Se avete sempre il pensiero occupato
altrove, non potrete decifrare quella luce del sole condensata. La luce non è
separata dal suono; la luce è una musica. Bisogna giungere a sentire la musica
della luce. Essa parla, canta, è il Verbo divino. Nel frastuono del mondo
contemporaneo non si può udire nulla, ed è un vero peccato! Il silenzio,
invece, prepara le condizioni affinché noi possiamo udire la voce del
cibo."
Omraam Mikhaël Aïvanhov, Il senso del silenzio, Ed. Prosveta
"Tutti sono d’accordo
nel riconoscere l’importanza del cibo, della sua qualità e della sua
freschezza, ma quanti sanno che è ancora più importante sapere come mangiare?
Le persone, per la maggior parte, consumano i loro pasti discutendo,
gesticolando, litigando, e in mezzo a tutto questo ogni tanto mettono in bocca
qualcosa. E non ci vedono niente di anormale, credono che in qualunque
condizione il loro organismo si incaricherà di ricevere e selezionare gli
elementi necessari al suo buon funzionamento. Ebbene, si sbagliano: tutti i
vari problemi al fegato, allo stomaco, all’intestino o al sistema nervoso
derivano dalle condizioni in cui si ha l’abitudine di mangiare. Qualcuno dirà:
«Ma io ho sempre avuto un’eccellente digestione!». Tanto meglio, ma quanto
durerà?... Occorre inoltre sapere che il cibo contiene forze ed elementi
sottili che solo una nutrizione cosciente ci permette di ricevere. Questi
elementi, che appartengono al piano eterico, al piano astrale e anche al piano
mentale, possono aiutarci a migliorare i nostri pensieri, i nostri sentimenti e
tutto il nostro comportamento, ma a condizione di associare la coscienza
all’atto di mangiare." e ancora...
"Avete mangiato della frutta, ed ecco che quel cibo, una
volta digerito e assimilato, contribuisce al buon funzionamento di tutto il
vostro organismo. Che Intelligenza è mai questa, capace di dare ad ogni organo
del nostro corpo ciò di cui necessita, affinché noi possiamo continuare a
vivere? Come non essere in ammirazione davanti ad essa?.... Grazie a quel cibo
potrete continuare a vedere, a udire, a respirare, ad assaporare, a toccare, a
parlare, a cantare, a camminare... E se ne avvantaggeranno anche i vostri
capelli, le vostre unghie, i vostri denti, la vostra pelle, ecc.. Sì, come non
essere colti da ammirazione di fronte a questa Intelligenza? D'ora in poi, dovete
pensare maggiormente ad essa. Cercate di scoprirla e di manifestarle la vostra
riconoscenza!
Ciò che è essenziale nel cibo, non è la materia degli alimenti.
Ciò che è essenziale, sono le energie contenute negli alimenti, è la
quintessenza che vi è imprigionata, poiché è lì che si trova la vita. La
materia dell'alimento non è che un supporto. Attraverso quella materia, è
dunque la quintessenza
che noi dobbiamo cercare di raggiungere, in modo da nutrire
anche i nostri corpi sottili. Essere convinti che mangiamo per nutrire esclusivamente
il nostro corpo fisico, è un errore: noi mangiamo
per nutrire anche il nostro cuore, il nostro intelletto, la nostra
anima e il nostro spirito. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov, Hrani
Yoga, il senso alchemico e magico della nutrizione, Ed. Prosveta
"Mangiare è una pratica molto profonda. Al tempo del
Buddha i monaci e le monache praticavano quello che chiamano il pasto-seduta.
Cioè quando sedete, sedete in pace e felicità alzandovi solo quando avrete
finito. E' molto importante mangiare nella quantità giusta, siate in contatto
col cibo e col respiro. Quando mettete il cibo nel piatto respirate e
riconoscete ogni tipo di cibo che avete nel piatto.
Sorridete raccogliendo il cibo riconoscetelo, riconoscete
i fagioli, il tofu, il riso, il pane. Prima di portare alla bocca il fagiolo
prendete il tempo di guardarlo, riconoscetelo come tale non scambiatelo per i
vostri progetti e le vostre preoccupazioni. Il fagiolo deve rivelarsi a noi
molto chiaramente.. Se il fagiolo non ci appare chiaramente possiamo praticare
pronunciando il suo nome fagiolo come pronunceremo il nome di una persona
amata. Non mettete niente in bocca prima di averlo riconosciuto chiaramente.
Quando masticate fagioli assicuratevi di masticare i fagioli e non altre cose.
Siate con i fagioli, non masticate il futuro, il passato, i vostri progetti.
Durante il tempo del pranzo la pace è li, la gioia è li, la felicità è li noi
gustiamo la presenza del cibo, la presenta degli amici e siamo determinati a
vivere profondamente il momento presente. "
Thich Nhat Hanh - Discorsi a Pomaia
"Il nostro cibo proviene da questo nostro bellissimo pianeta. La Terra è dentro di noi in ogni boccone di cibo che ingeriamo, nell'aria che respiriamo, nell'acqua che beviamo, che ci scorre dentro e che ci attraversa.
Sii felice di far parte della Terra e alimentati in un modo che ti renda consapevole che ogni boccone che mangi approfondisce la tua connessione con il pianeta".
Thich Nhat Hanh- Mangiare in consapevolezza, Ed. Terra Nuova
Bibliografia
AÏvanhov, O.M., Hrani
Yoga, il senso alchemico e magico della nutrizione, Ed. Prosveta
AÏvanhov, O.M., Lo Yoga della Nutrizione, Ed. Prosveta
AÏvanhov, O.M., Il senso del silenzio, Ed. Prosveta
Bacchiega,
M.: Il pasto sacro, Bastogi Editore
Thich Nhat Hanh - Discorsi a Pomaia
Thich
Nhat Hanh - Cheung Lilian, Savor, mindful eating, mindful life, Harper One
Thich
Nhat Hanh - Mangiare in consapevolezza, Terra Nuova Edizioni